Segue quinta parte del citato documento sulla genesi di “Vietnam report”, on line su “Investire nel mondo” di Giovanni Caporaso. «L’ultimo dei 4 fattori chiave cui si é accennato riguarda il mercato di libero scambio in cui il Paese é inserito: un’azienda che produce in Vietnam – come ha fatto di recente notare il ministro degli Affari esteri italiano, Giulio Terzi di Sant’Agata – ha la possibilitá di esportare a dazio zero nelle altre Nazioni dell’Asean (Association of south-east asian Nations, l’Associazione delle Nazioni dell’Asia sud-orientale, ndr), organizzazione che comprende un potenziale mercato di 600milioni di consumatori.
E non solo: grazie agli accordi commerciali conclusi dall’Asean, le esportazioni del made in Vietnam risultano agevolate anche nei confronti di giganti economici del calibro di Cina, Giappone e Corea del sud. E producendo in loco – é il caso Piaggio, Ariston o Datalogic, per rimanere al nostro Paese – l’azienda straniera puó contare su una manodopera motivata e qualificata, oltre che su agevolazioni fiscali all’export.
E se negli ultimi anni é stata l’economia a trainare l’interesse verso il Paese asiatico, il nostro portale dedicherá spazio anche agli sviluppi politici e sociali, oltre che alle piú interessanti manifestazioni culturali: da quelle letterarie, a quelle musicali e cinematografiche, senza trascurare quanto giunge dalla tradizione».
(Francesco Giappichini)