Francesco Giappichini

Esercito Viet, un reportage – 2

In POLITICA on 3 novembre 2012 at 00:10

Segue un nuovo brano del reportage d’Andrea Chiriu, che descrive con completezza i recenti sforzi del Governo di Hanoi per modernizzare l’Esercito popolare vietnamita (Epv). «Attualmente l’Esercito popolare vietnamita (Epv) si divide in cinque forze armate: esercito, aeronautica, marina, guardie di frontiera, polizia marittima. Il Vietnam è poi diviso in sette regioni militari, più l’alto comando situato nella capitale Hanoi.

Il generale Võ Nguyên Giáp, oggi 101enne

 

 

 

 

 

 

L’esercito conta su mezzi bellici piuttosto datati e quasi tutti di derivazione sovietica. L’ossatura delle forze corazzate è ancora rappresentata dai vecchissimi carri armati T-55 e T-62 risalenti agli anni cinquanta e sessanta, più o meno aggiornati, mentre il top degli Mbt (Main Battle Tank) vietnamiti è rappresentato dai T-72. Sul versante mezzi trasporto truppe (Apc – Armored Personal Carrier) e di sostegno alla fanteria (Ifv – Infantry Fighting Vehicle), la massa è composta da mezzi delle serie Bmp e Bdrm. Nei depositi vietnamiti riposano anche molti mezzi di produzione americana di preda bellica, di cui è lecito dubitare lo stato di conservazione e la prontezza d’uso.

L’aeronautica è organizzata in tre divisioni aeree, sei divisioni di difesa contraerea e una divisione addestramento. Le forze d’attacco si basano sui vecchi caccia Mig-21, su bombardieri Su-22, nonché su una manciata di relativamente moderni caccia Su-27 e i nuovi multiruolo Su-30».

(Francesco Giappichini)

Esercito Viet, un reportage

In POLITICA on 2 novembre 2012 at 01:24

Segnaliamo un completo reportage dal titolo «Potere e cambiamento dell’esercito nel Vietnam comunista», pubblicato da Andrea Chiriu sul portale “Meridiani relazioni internazionali”. Vi si traccia un approfondimento a 360 gradi sulle Forze armate vietnamite, la loro struttura, gli armamenti impiegati, sino ai più recenti tentativi di modernizzazione. «Il Vietnam ha deciso di modernizzare l’esercito contenendo allo stesso tempo le spese: nel 2009 l’Esercito popolare vietnamita assorbiva il 3% del Prodotto interno lordo (Pil) nazionale, a fronte del 6-7% di fine anni novanta e primissimi anni duemila.

Militari vietnamiti

 

 

 

 

 

 

 

Le forze armate di tutto il mondo attraversano oggi una fase di profonda riorganizzazione. In Europa e negli Stati Uniti la ristrutturazione finisce spesso per identificarsi con una parziale smobilitazione e riduzione dei dispositivi militari. In Asia invece si assiste a una generale modernizzazione delle forze armate, seppure accompagnate da una diminuzione degli organici. In questo contesto, anche l’apparato militare vietnamita ha intrapreso negli ultimi anni processo di modernizzazione. A livello organizzativo si è proceduto a una drastica riduzione degli organici: gli effettivi regolari sono passati da 1,26 milioni del 1987 al circa mezzo milione attuale.

Sul piano dell’innovazione tecnologica e degli armamenti, la modernizzazione è in una fase ancora prematura». (Continua).

(Francesco Giappichini)

Cantautori, arriva la condanna – 2

In POLITICA on 1 novembre 2012 at 00:10

Segue un nuovo brano del pezzo sulla condanna di Vo Minh Tri (detto Viet Khang) – segue il link sulla sua biografia – e di TranVu Anh Binh, emessa giorni fa a Ho Chi Minh city. «Di recente un tribunale popolare della provincia di Nghe An, nel nord del Paese, ha confermato in appello la condanna, emessa in primo grado nel maggio scorso, a carico di tre giovani attivisti cattolici, colpevoli – per le autorità comuniste – di “propaganda contro lo Stato” e aver distribuito “volantini antigovernativi” (28/09/2012 AsiaNews Tribunale vietnamita conferma la condanna di tre giovani cattolici).

Il musicisa dissidente Anh Binh

 

 

 

 

 

 

A nulla sono valsi gli appelli per la loro liberazione della Commissione di giustizia e pace della Chiesa cattolica di Vinh. Secondo quanto riferisce l’avvocato Tran Vu Hai, legale della difesa, Vo Minh Tri (meglio conosciuto come Viet Khang, nella foto) e il collega TranVu Anh Binh sono stati incriminati – come avvenuto anche nel caso dei giovani attivisti cattolici – per aver promosso una “propaganda contro lo Stato”. La condanna inflitta dal tribunale in primo grado è, rispettivamente, di quattro e di sei anni di prigione.

I due autori e compositori musicali avrebbero caricato le loro canzoni su un sito web con base all’estero, il quale presenta contenuti critici verso il governo comunista di Hanoi che più volte ha usato la mano pesante nel reprimere le voci critiche e la dissidenza interna».

(Francesco Giappichini)