Francesco Giappichini

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Adozioni Focolari, precisazione – 2

In SOCIETA' on 30 giugno 2012 at 00:10

Segue – dopo la segnalazione del direttore Luca Magri – un nuovo brano dell’articolo sulle adozioni, tratto dal website di Azione per famiglie nuove. «Uno degli obiettivi di AFN è dare un adeguato sostegno economico, educativo, psicologico ai genitori naturali in Paesi emergenti, come prevenzione all’abbandono e per offrire ai bambini concrete opportunità di sviluppo nella propria terra d’origine.

Il logo di Afn Azione per famiglie nuove onlus

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Diverso tipo di risposta si richiede invece quando c’è l’abbandono del bambino per cause non superabili (morte di ambedue i genitori, loro perdita della patria potestà, ecc.). In questi casi, dopo aver cercato senza successo la strada dell’adozione nazionale, al fine di evitare al bambino il ricovero in istituto e riconoscergli il diritto di crescere in una famiglia, si rende necessario ricorrere all’adozione internazionale. Da qui, nel 2000, la decisione di AFN a richiedere l’autorizzazione ad operare per le adozioni internazionali.

Questa nuova iniziativa offre l’opportunità di attuare su larga scala l’appello di Chiara Lubich di “svuotare gli orfanotrofi” contenuto nel suo discorso di fondazione di Famiglie Nuove e di essere per le coppie adottive una risposta d’amore, accogliendole e sostenendole, anche nel tempo, nella loro scelta. AFN è presente su più punti del territorio nazionale ed è operativa nei seguenti paesi esteri: Brasile, Lituania, Polonia, Vietnam e Filippine».

(Francesco Giappichini)

Adozioni Focolari, precisazione

In SOCIETA' on 29 giugno 2012 at 00:10

Luca Magri, il direttore amministrativo di Azione per famiglie nuove onlus, comunitá vicina al Movimento dei focolari, giorni fa ci ha gentilmente scritto per segnalarci che il portale Adozione in Vietnam non é gestito dall’Afn Azione per famiglie nuove onlus, che invece opera sul web attraverso il sito reperibile all’indirizzo http://www.famiglienuove.org/it/index.php . A trarci in inganno un curioso caso di omonimia, su cui consigliamo al dottor Magri di far piena luce, anche in considerazione della delicatezza dell’argomento.

Il portale del Movimento dei focolari

 

 

 

 

 

 

Sulla pagina di presentazione del portale Adozione in Vietnam si scrive infatti che «in Vietnam, AFN è presente dal 1993 con un’efficace azione educativa, alimentare e sanitaria a favore, attualmente, di 877 bambini che vivono con le loro famiglie, o in case-famiglia tenute da persone di buona volontà. Nel 2006 si e’costituita ufficialmente come AFN Vietnam, nel campo delle Adozioni in Vietnam internazionali..». Impossibile quindi non far confusione. Approfittiamo tuttavia della precisazione per ricordare l’importante lavoro di Azione per famiglie nuove onlus – senz’altro l’Afn originale – nel settore delle adozioni internazionali dal Vietnam.

E lo facciamo riportando un brano dell’articolo «Adozioni Internazionali», tratto dal loro portale “originale”. «AFN ha le proprie radici nel Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich nel 1943. (Continua).

(Francesco Giappichini)

Eni a tutto Vietnam – 2

In ECONOMIA on 28 giugno 2012 at 00:10

Segue un altro brano dell’articolo sulla nuova missione di Eni, alla ricerca d’idrocarburi (specie gas naturale) in Vietnam, nel Golfo del Tonchino. Non prima peró d’aver ricordato come l’area, il Mar cinese meridionale, stia per diventare in una delle piú calde del pianeta, soprattutto per via della politica imperialista di Pechino. «L’attività esplorativa a breve termine prevede l’acquisizione di sismica e la perforazione di due pozzi esplorativi.

Il Golfo del Tonchino

 

 

 

 

 

 

 

Un primo passo quindi in un’area dall’alto potenziale di sviluppo: nel bacino Song Hong si stima sia presente il 10% delle risorse di idrocarburi del Vietnam, prevalentemente gas. Pur essendo poi vicinissima alle coste cinesi, l’area risponde unicamente alla legislazione vietnamita (i permessi sono situati per intero nelle acque territoriali di Hanoi) e dunque non ci sono rischi di diatribe internazionali sui diritti di estrazione. Senza considerare che il Vietnam è paese maturo dal punto di vista dell’industria petrolifera e si sta dotando di impianti di Lng (gas naturale liquefatto): un mercato in espansione anche su questo versante.

Non a caso il Cane a sei zampe è intenzionato a rafforzarsi nel Paese per farne uno dei capisaldi della sua presenza nel sud-est asiatico. Dove il “baricentro” è per ora rappresentato dall’Indonesia, uno dei bacini più promettenti in termini di idrocarburi del mercato oil&gas dell’estremo Oriente».

(Francesco Giappichini)

Eni a tutto Vietnam

In ECONOMIA on 27 giugno 2012 at 00:10

Ha avuto ampio risalto sulla stampa italiana la notizia dell’acquisizione, da parte di Eni (Ente nazionale idrocarburi), di due blocchi esporativi in Vietnam. Ne tratta ad esempio, sul “Sole 24 ore”, un reportage di Celestina Dominelli, dal titolo «Eni acquisisce due blocchi esplorativi nel gas in Vietnam». Prima di rinviare alla lettura d’un ampio brano dell’articolo, segnaliamo che l’area interessata si trova dalle parti della foce del celebre Fiume rosso, quello che i cinesi preferiscono chiamare Yuan e che per i vietnamiti é semplicemente il Song Hong.

Il logo di Eni

 

 

 

 

 

Ma niente paura: siamo nelle acque territoriali vietnamite. «È un mercato appetibilissimo, come tutto il sud-est asiatico. Dove, meno di un mese fa, Eni ha ottenuto l’assegnazione del 100% del blocco East Sepinggan nel bacino indonesiano di Kutei, provincia ricca di idrocarburi. Ieri, invece, è stata la volta del Vietnam: il Cane a sei zampe ha infatti firmato con le compagnie KrisEnergy e Neon Energy un accordo per l’acquisizione di due blocchi esplorativi che si estendono complessivamente per 15.600 chilometri quadrati e sono situati nei bacini di Song Hong e Phu Khanh, nel golfo del Tonchino.

L’accordo, soggetto all’approvazione delle autorità locali competenti, è relativo ai blocchi 105-110/04 e 120, in cui Eni opererà con la quota del 50%, mentre KrisEnergy e Neon Energy deterranno ciascuno il 25 per cento». (Continua).

(Francesco Giappichini)

Gli Usa tornano in Vietnam? – 2

In POLITICA on 26 giugno 2012 at 00:10

A seguire un nuovo brano del reportage di “Notizie geopolitiche”, dedicato ai risultati ottenuti dal capo del Pentagono, Leon Panetta, durante la visita in Vietnam. Qui giova solo ricordare che l’accoglienza riservata al ministro statunitense, figlio di calabresi, é stata inaspettatamente calda; tanto quanto l’atmosfera nel Mar cinese meridionale. «Il Pentagono ha avviato contatti anche con le Filippine, con l’intenzione di ritornare alla Subic Bay Naval e all’ex Clark Air Base, un tempo la principale installazione militare Usa in Asia.

Panetta é ricevuto a Cam Ranh

 

 

 

 

 

Insomma, Washington vorrebbe tornare in una serie di basi militari in Asia da cui le forza americane sono andate via o sono state cacciate nei decenni scorsi. E, di fronte alle sempre piu’ minacciose ambizioni regionali di Pechino, i paesi in questione hanno, anche se con cautela, steso i tappeti rossi agli americani. Ma, riconoscono al Pentagono, si tratta di luoghi “che non hanno ancora perso il forte contenuto simbolico legato alle recente storia”, riferendosi alle tante ferite ancora aperte da una guerra sporca come quella condotta dagli americani in Vietnam.

E per chiudere definitivamente questa pagina e aprire un nuovo capitolo con questi paesi “e’ necessario fare ammenda di questi simboli”, anche con le visite, non solo quella di Panetta, nella regione dei leader militari americani per rafforzare le relazioni e avviare i negoziati».

(Francesco Giappichini)

Gli Usa tornano in Vietnam?

In POLITICA on 25 giugno 2012 at 00:10

La recente visita vietnamita del capo del Pentagono, Leon Panetta, é stata un successo. Hanoi, pur di contrastare l’imperialismo cinese, ha lasciato uno spiraglio – cosa sino a qualche anno fa impensabile – alla “proposta indecente” del ministro di origine calabrese: riaprire basi militari nel Paese asiatico. Il tema é stato sviscerato in un reportage del portale “Notizie geopolitiche”, dal titolo «USA. Riapre basi dell’era Guerra Vietnam per contrastare ascesa Cina», di cui a seguire riportiamo un ampio brano.

Panetta sbarca nella baia di Cam Ranh, poco a sud di Nha Trang

 

 

 

 

 

 

«Gli Stati Uniti vorrebbero ritornare in alcune basi militari dell’era della guerra del Vietnam nell’ambito della strategia asiatica tesa a contrastare l’ascesa militare della Cina nella regione. E nella recente missione in Oriente il capo del Pentagono Leon Panetta ha avviato discussioni in questo senso in Thailandia e nello stesso Vietnam. A Cam Ranh, dove durante la guerra vi era la piu’ grande base navale e aerea americana in territorio vietnamita, Panetta ha parlato di “un enorme potenziale”, prospettando un futuro possibile in cui le navi da guerra americane siano di nuovo di casa nel porto del sud del Vietnam.

Mentre in Thailandia il capo del Pentagono ha discusso della possibilita’ di trasformare in un hub per le operazione di emergenza per disastri regionali una base aerea costruita dagli americani per ospitare i bombardieri B52 negli anni ’60 e ’70». (Continua).

(Francesco Giappichini)

Il Vietnam é a buon mercato? – 2

In ECONOMIA on 24 giugno 2012 at 00:10

«Si tratta, quindi, di un trattamento quasi di lusso; con un po’ di impegno si può risparmiare ancora di più. Mete low cost – Il nostro conto in banca quest’estate sarà felice di fare un viaggio in Vietnam: un giorno nella capitale Hanoi per una coppia costa “appena” 141 dollari. A fare lievitare il prezzo (che resta comunque il più economico, rubando lo scettro a Bangkok scesa quest’anno al terzo posto) è l’happy hour vietnamita: 22 dollari per due cocktail.

La notte di Hanoi

 

 

 

 

 

 

In un bar di lusso, però. Chi ama i paesi orientali può tirare un sospiro di sollievo: Pechino si stanzia in seconda posizione (159,05 dollari). Ottimi prezzi anche a Kuala Lumpur in Malesia (194,43 dollari), nella capitale del Taiwan Taipei (203,62 dollari) e a Jakarta in Indonesia». Sin qui il pezzo in precedenza indicato. Va tuttavia aggiunto che per visitare il Vietnam un cittadino europeo deve sobbarcarsi spese aeree di viaggio non indifferenti, senz’altro superiori rispetto a quanto si paga per raggiungere, ad esempio, Bangkok.

In secundis vanno conteggiati i costi relativi al visto turistico, e quelli legati ai frequenti ritiri di contante dai bancomat, visto che in Vietnam é pressoché impossibile prelevare somme superiori ai 200 dollari. Infine non possono essere sottaciute le piccole fregature e truffette varie, di cui si é giá scritto in abbondanza, e che finiscono per colpire anche i visitatori piú accorti.

(Francesco Giappichini)

Il Vietnam é a buon mercato?

In ECONOMIA on 23 giugno 2012 at 13:52

É tanto a buon mercato imbarcarsi per il lontano Oriente e  visitare il Vietnam? Secondo il rapporto Tripindex 2012, pubblicato dall’ormai celebre website turistico Tripadvisor, la risposta é sí. Tra le cinquanta mete turistiche piú visitate, la capitale Hanoi risulta la piú economica, e una coppia di turisti tipo vi spenderebbe in media 141 dollari al giorno. A nostro parere il Vietnam, nei fatti, non risulta poi tanto a buon mecato, ma daremo motivazione di questa affermazione solo dopo aver riportato un brano del pezzo «Estate 2012: Hanoi costa meno, Londra la più cara», pubblicato sul tema dal portale “Sky.it”.

Un cyclo ad Hanoi

 

 

 

 

 

 

«TripAdvisor ha pubblicato il TripIndex 2012, la classifica che mette in fila le 50 destinazioni più visitate in base al prezzo di vitto, alloggio, aperitivo e taxi. La capitale del Vietnam è la più economica, quella inglese quest’estate è da evitare. La crisi economica uccide il turismo? Non necessariamente, basta puntare sulle mete giuste. Ad aiutarci nella scelta arriva TripIndex 2012, l’aggiornamento rilasciato da TripAdvisor della classifica delle 50 mete turistiche più visitate messe in fila dalla più economica alla più cara.

Per valutare il costo di un’intera giornata da turista sono stati considerati i prezzi di una notte in un albergo 4 stelle, un viaggio in taxi, una cena annaffiata da una buona bottiglia di vino e un aperitivo. Il tutto per due persone».

(Francesco Giappichini)

Pil Vietnam, previsioni 2013

In ECONOMIA on 22 giugno 2012 at 13:16

Il Vietnam, ventisei anni dopo il doi moi, la riforma che lo ha portato sulla via del libero mercato, non cessa di veder crescere la propria economia. Ma andiamo con ordine. Giorni fa il primo ministro Nguyen Tan Dung ha affermato che l’Esecutivo, per il 2013, mira a un aumento del pil (prodotto interno lordo) compreso tra il 6 e il 6,5 per cento. Ha quindi rilasciato importanti dichiarazioni, sia sul piano di sviluppo socioeconomico e d’investimento, sia sul bilancio per il prossimo anno, sottolineando l’importanza della ristrutturazione delle banche commerciali, degli investimenti, e del ruolo delle aziende pubbliche.

Un agricoltore in Vietnam

 

 

 

 

 

 

Ha quindi ribadito che il Governo manterrá il controllo dei prezzi di elettricitá, benzina e servizi pubblici, al fine di contenere l’inflazione e stabilizzare l’economia. Frattanto, nel corso di un convegno organizzato dall’Asia-pacific economic cooperation (Apec), l’esperto Pham Quang Huy ha dichiarato che nel 2011 il Paese asiatico é stato il secondo esportatore di riso al mondo, con 7 milioni e 200mila tonnellate. Buone notizie anche sul fronte manifatturiero. Secondo la previsione dell’azienda tessile statale Vinatex, il valore dell’export del settore potrebbe raggiungere, nel primo semestre dell’anno, la cifra record di 600 milioni di dollari.

La somma porrebbe il comparto al primo posto dell’export vietnamita, per il valore delle esportazioni.

(Francesco Giappichini)  

 

Vietnam, guerra al fumo

In SOCIETA' on 21 giugno 2012 at 14:09

In Vietnam – come in altre realtá del sudest asiatico – si fuma molto. Aficionado della sigaretta sono soprattutto gli uomini, specie i piú giovani e gli anziani –  meno le donne – ma insomma il tabagismo pare proprio lo sport nazionale, che coinvolge a pieno titolo anche le minoranze etniche. Secondo quanto scrive Emanuela Di Pasqua sul “Corriere della sera”, «in Vietnam i fumatori risultano essere 15,3 milioni e si stima che il 47,4 per cento della popolazione maschile adulta fumi. Ogni anno in questa nazione la sigaretta uccide circa 40mila persone ed entro il 2030, secondo gli esperti, la cifra salirà a 70mila».

Fumando a Hanoi

 

 

 

 

 

 

I fumatori possono scegliere tra sigarette diffuse esclusivamente in ambito provinciale, bionde di diffusione nazionale, spesso prodotte in joint venture con compagnie straniere, come é il caso delle diffusissime Bastos, o tra i noti marchi d’importazione. Ora peró le cose potrebbero cambiare: l’Assemblea nazionale ha approvato una legge che dal maggio 2013 bandirá in maniera categorica il fumo da ogni luogo pubblico, vietandone la vendita ai minorenni e ogni forma di pubblicitá. Non che mancassero normative proibizioniste in tal senso, basti pensare al decreto governativo del 2010.

Tuttavia si trattava di norme facilmente aggirabili, di fronte alle quali le autoritá – in assenza di qualsiasi cultura antifumo – avevano preferito chiudere uno o entrambi gli occhi.

(Francesco Giappichini)