Francesco Giappichini

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Hanoi e Vaticano, prove d’amicizia

In SOCIETA' on 29 febbraio 2012 at 00:10

Si è svolto a Hanoi il terzo incontro del Gruppo di lavoro congiunto Vietnam – Santa Sede (il secondo ebbe luogo nel giugno del 2010, ndr). Il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha annunciato qualche giorno fa che «dopo alcune visite compiute dal rappresentante pontificio non residente in Vietnam, la riunione servirà ad approfondire e a sviluppare le relazioni bilaterali». A settembre, il nunzio apostolico Leopoldo Girelli, rappresentante pontificio non residente nel Paese, visitò tutte le ventisei diocesi di cui il Vietnam si compone.

Monsignor Leopoldo Girelli

 

 

 

 

 

 

 

Si tratta di un ulteriore passo avanti sulla via della normalizzazione dei rapporti tra Governo di Hanoi e Vaticano, dopo la nomina di monsignor Girelli, nel gennaio 2011, qual rappresentante pontificio non residente per il Vietnam. (L’arcivescovo di Capri ricopre anche la carica di nunzio apostolico a Singapore, delegato apostolico in Malesia e in Brunei e, dal 18 giugno scorso, di nunzio apostolico presso l’Asean, Associazione delle Nazioni del sud – est asiatico, ndr). I rapporti tra le due diplomazie furono interrotti, nel 1975, in seguito alla caduta di Saigon e alla polemica partenza dell’antico nunzio apostolico, il belga monsignor Lemaitre, criticato per l’aperto sostegno al Governo autoritario del Sud Vietnam.

In questa fase, Hanoi non ostacola la nomina di vescovi cattolici da parte di Roma.

(Francesco Giappichini)

In Toscana si punta sul Vietnam

In ECONOMIA on 28 febbraio 2012 at 00:10

Enti locali e aziende toscane fanno a gara per stringere rapporti col Viet Nam, economia tra le più dinamiche del panorama mondiale, specie nel commercio internazionale. Cominciamo dalla Regione, che per bocca del proprio assessore Gianni Salvadori ha annunciato un protocollo d’intesa col Paese asiatico per rilanciare l’economia. «Missione in Vietnam, dal 29 febbraio al 1° marzo, strategica per rilancio export», ha esordito l’amministratore di fronte al Consiglio regionale, spiegando che «il rapporto tra la Toscana e il Vietnam è di natura particolarmente strategica per la nostra economia», e dovrà essere rafforzato nel corso dell’imminente missione nella Repubblica del sudest asiatico.

L'assessore Gianni Salvadori

 

 

 

 

 

 

 

 

«E’ stato il ministro Terzi Sant’Agata», ha continuato Salvadori, «ad anticipare la missione alla prossima settimana», e questa «sarà anche l’occasione per la firma di un protocollo di intesa, tra la Toscana e il Vietnam». Come noto, è necessario il consenso dell’aula perché l’assessore possa ottenere dal Ministero degli Esteri i poteri di firma sul protocollo. Inoltre l’amministratore delegato del Gruppo Piaggio, Matteo Colaninno, ha annunciato che «la prossima settimana andiamo in Vietnam perché inauguriamo il nuovo stabilimento per costruire motori e ampliare la produzione».

Il fatturato dell’azienda in Vietnam, nel 2011, ha fatto registrare una crescita del 40,8 per cento rispetto al 2010.

(Francesco Giappichini)

Libertà religiosa a Montecitorio

In POLITICA on 27 febbraio 2012 at 00:10

Sono state discusse giorni fa, alla Commissione Esteri della Camera, due interrogazioni – presentate dal deputato del Popolo delle libertà, Renato Farina – dedicate alla libertà religiosa in Viet Nam. In uno degli atti l’onorevole ha chiesto al ministro degli Esteri, Giulio Terzi, chiarimenti sulla «campagna di arresti di giovani cattolici nel nord del Vietnam, una campagna portata avanti con tecniche da rapimento, senza che siano formulati capi d’accusa e lasciando le famiglie senza alcuna notizia per settimane. Dalla fine di luglio, sono sedici i giovani che hanno subito tale sorte».

Renato Farina

 

 

 

 

 

 

 

Ha voluto quindi sapere quali «siano oggi i rapporti tra Italia e Vietnam, specie riguardo al diritto alla libertà religiosa che la risoluzione Mazzocchi ed altri del 12 gennaio 2011 dichiara impegno prioritario». Nell’altra interrogazione, ha denunciato l’aggressione del «3 novembre 2011 nella già citata parrocchia di Thai Ha, quando un gruppo di circa un centinaio di persone vi ha marciato contro urlando slogan ostili da due megafoni. I sacerdoti, i religiosi e i fedeli laici attivi nella parrocchia sono stati poi picchiati e hanno assistito impotenti al danneggiamento dell’edificio parrocchiale. Gli aggressori sono fuggiti soltanto quando, dopo il suono delle campane, altri fedeli sono accorsi in parrocchia, per prestare soccorso».

Ha poi chiesto a Terzi «se non intenda intraprendere» azioni.

(Francesco Giappichini)

Esportazioni Vietnam, i numeri

In ECONOMIA on 26 febbraio 2012 at 00:10

Per quest’anno le esportazioni vietnamite sono previste in crescita del tredici per cento, e se l’export del 2011 ha raggiunto i 96,3 miliardi di dollari, l’obiettivo del 2012 è di superare la fatidica soglia dei cento miliardi. Secondo quanto ha dichiarato il viceministro dell’Industria e del commercio, Nguyên Thành Biên, «l’aspetto più preoccupante sarà in particolare rappresentato dalla crisi del debito sovrano in Europa, e dalle difficoltà della zona euro, che avranno un’incidenza sulle nostre esportazioni».

Coltivazione di riso, di cui il Vietnam è grande esportatore

 

 

 

 

 

 

 

Lo stesso dicastero ha annunciato che l’anno passato l’export del settore tessile ha avuto un incremento di ben il trentotto per cento, generando ricavi per 12,2 miliardi di euro. Il maggiore cliente del tessile vietnamita sono gli Stati uniti, che hanno aumentato il loro shopping nel Paese asiatico del tredici per cento, arrivando a quota 5,56 miliardi di dollari. E se l’incremento maggiore è stato fatto registrare dai giapponesi, i cui acquisti sono saliti del quarantatré per cento, il Paese del sol levante si colloca comunque alle spalle dell’Unione europea, che ha aumentato le importazioni dal Vietnam del venticinque per cento.

Sotto il profilo delle previsioni per il 2012, il vicepresidente della Vinafruit (Associazione ortofrutticola del Vietnam), Huynh Quang, ha affermato che l’export nazionale di frutta dovrebbe crescere tra il dodici e il tredici per cento.

(Francesco Giappichini)

Vietnam, quale birra?

In SOCIETA' on 25 febbraio 2012 at 00:10

La birra in Vietnam è popolarissima, e la scelta del consumatore può orientarsi tra prodotti internazionali, marchi locali, come la 333 (la cui pronuncia è «ba ba ba», ndr), oppure la tipica bia hoi, cioè la birra di produzione artigianale, diffusa in tutto il Paese, ma soprattutto a Hanoi. C’è chi sostiene che a Ho Chi Minh city la forza dell’industria abbia scoraggiato una maggiore diffusione della bia hoi, bevanda molto economica, leggera, rinfrescante, e comunemente servita a temperatura ambiente – che può voler dire a trenta gradi centigradi – con un secchiello con cubetti di ghiaccio.

La birra 333

 

 

 

 

 

 

 

 

La bia hoi – che si dice introdotta da cechi – non ha conservanti, e quindi dovrebbe essere consumata in breve tempo; alcuni esercenti spesso non rispettano però l’indicazione, con inevitabili malesseri dei clienti e giri di vite sulla sua commercializzazione, specie a Saigon, da parte delle autorità. Tra i marchi nazionali, e premesso che nelle varie regioni dominano brand diversi, va segnalata, la 333, prodotto che viene esportato non solo a Singapore, in Cina e in Australia, ma anche in Francia e negli Stati uniti.

Nata in epoca coloniale francese nel 1893, la 333 è prodotta con tecnologia tedesca. Altri marchi nazionali da non trascurare sono l’Huda, prodotta a Hué, la Bia Hué, la Bia Ha Noi, prodotta a Hanoi, la Bia Sai Gon di Ho Chi Minh city, e l’Halida, controllata dalla Carlsberg.

(Francesco Giappichini)

Il Vietnam non dimentica Cuba

In POLITICA on 24 febbraio 2012 at 00:10

Giorni fa, il segretario generale del Partito comunista del Vietnam, Nguyen Phu Trong, ha ricevuto a Hanoi il cubano Carlos Rafael Miranda Martínez, coordinatore nazionale dei Comités de defensa de la revolución (Cdr). Durante l’incontro, il leader vietnamita si è complimentato per gli esiti del sesto Congresso del Partido comunista del Cuba (Pcc), e della sua recente Conferenza nazionale, dicendosi certo che, sotto la direzione del Pcc, il popolo cubano raggiungerà l’obiettivo di riformare l’economia.

Carlos Rafael Miranda Martínez e Nguyen Phu Trong

 

 

 

 

 

 

 

Ha elogiato quindi il ruolo dei Cdr nella mobilitazione della cittadinanza, per la difesa del sistema socialista e delle conquiste rivoluzionarie, e ha ringraziato l’appoggio e la solidarietà di Cuba, sia negli anni della guerra, sia in tempi più recenti. Da parte sua, il funzionario caraibico ha espresso l’interesse di stringere rapporti di collaborazione tra entrambi i Partiti, i Governi, e i popoli. I Cdr sono furono istituiti nel 1960 per contrastare le organizzazioni che combattevano clandestinamente il Governo di Fidel Castro.

Oggi rappresentano la più grande organizzazione di massa popolare del Paese, ma sono criticati da chi li giudica il principale strumento del Governo per controllare in modo “poliziesco” la vita della popolazione. Un accordo firmato tra i due Paesi alcuni giorni prima, definiva la consegna all’Avana, da parte del Vietnam, di sessanta lampade led.

(Francesco Giappichini)

Libri, il fiume di Nguyên

In CULTURA on 23 febbraio 2012 at 00:10

Un portale web interessante per chi voglia approfondire le vicende dei Paesi dell’antica Indocina è “Sudestasiatico.com – Informazione sul sud est Asia”, dedicato alla cultura dei Paesi appartenenti all’Asean (Association of south-east Asian Nations). (Fanno parte dell’organizzazione, Birmania, Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malesia, Singapore, Thailandia e Vietnam, ndr). Sul sito, diretto da Roberto Tofani e Alessandra Chiricosta, si dà ampio spazio al recente libro di racconti di Nguyên Huy Thiêp, vincitore del Premio Nonino Risit d’Aur 2008, e narratore capace di descrivere poeticamente la vita rurale vietnamita, e la desolazione degli anni successivi alla guerra.

Nguyên Huy Thiêp

 

 

 

 

 

 

 

Il volume “Attraversando il fiume – Racconti dal Vietnam” lo conferma il più rilevante scrittore vietnamita contemporaneo. A seguire la biografia tratta da Sudestasiatico.com . «Nato nel 1950 in un villaggio alla periferia di Hanoi, frequenta le scuole cattoliche […]. Laureato in Storia all’Università di Hanoi, fino al 1980 insegna nelle scuole della regione montagnosa al confine con il Laos. Rientrato ad Hanoi fa l’illustratore di testi scolastici per il Ministero dell’Educazione sino al 1986, quando inizia a pubblicare i suoi racconti.

I suoi scritti provocano scandalo, gli editori lo rifiutano, il potere politico lo isola. Oggi è riconosciuto in patria e tradotto con successo in altri paesi».

(Francesco Giappichini)

Delocalizzazione, il caso Datalogic

In ECONOMIA on 22 febbraio 2012 at 00:10

L’azienda Datalogic, fondata dal bolognese Romano Volta, leader mondiale nella produzione di lettori per codici a barre, non si pente degli investimenti in Vietnam, né per quanto riguarda l’aspetto produttivo, né per quello della ricerca. Nel 2011 è divenuta definitiva la decisione – dolorosa per il mondo del lavoro italiano – di chiudere lo stabilimento di Quinto di Treviso (insieme con uno in Oregon), per spostare parte della produzione nel Paese asiatico.

Un lettore Datalogic

 

 

 

 

 

 

E in questi giorni l’amministratore delegato del colosso industriale, Mauro Sacchetto, ha detto che in «Vietnam abbiamo preso manager vietnamiti e questo ci ha garantito una selezione di personale qualificato, così in pochi mesi siamo arrivati a 650 dipendenti e le cose stanno funzionando a pieno ritmo. E’ una lezione», ha specificato il manager, «che si può apprendere facilmente da Google, che è internazionale eppure sul nostro pc si apre sempre in italiano». Pochi mesi fa lo stesso Sacchetto aveva detto : «Il Vietnam è un Paese politicamente stabile, dove il costo del lavoro è più basso che in Cina e dove si possono facilmente trovare i tecnici e i laureati che ci servono. Il Vietnam», aveva chiosato, «è la giusta piattaforma per l’Asia».

Timori per una futura ed eventuale delocalizzazione della multinazionale verso il Vietnam li hanno manifestati anche i dipendenti dello stabilimento di Monte San Pietro, nel bolognese.

(Francesco Giappichini)

Indocina, affari e crimini

In POLITICA on 21 febbraio 2012 at 00:10

Mentre si legge sulla stampa vietnamita che i rapporti economici e politici tra Hanoi e la Cambogia attraversano una fase positiva, e che sembrano lontano anni luce le guerre del secolo scorso, dal Paese khmer giunge una notizia che riporta alla memoria gli anni bui. In particolare gli anni dell’olocausto cambogiano, perpetrato dai Khmer rossi di Pol Pot negli anni compresi tra il 1975 e il 1979 (ma anche negli anni seguenti va detto, dopo la presa di Phnom Penh da parte dei vietnamiti).

Kaing Guek Eav, detto Duch

 

 

 

 

 

 

 

Tralasciando in questa sede aspetti meno noti ma più inquietanti del genocidio cambogiano, come il sostegno più o meno indiretto che Pol Pot ricevette da Cina e Stati Uniti, naturalmente in funzione antisovietica, veniamo alla notizia d’attualità. Uno dei maggiori torturatori del regime di Pol Pot, il direttore del carcere S 21 di Phnom Penh, Kaing Guek Eav, detto Duch, sessantanove anni, è stato condannato all’ergastolo dal Tribunale internazionale delle Nazioni unite, costituito nel 2006 (soltanto, va detto, in seguito ad estenuanti negoziati tra il Governo cambogiano e la comunità internazionale).

Nella famigerata prigione, secondo alcuni, sarebbero stati torturati e uccisi circa 15mila prigionieri innocenti. Come detto in precedenti articoli, per ogni approfondimento si rimanda alla lettura della raccolta giornalistica postuma di Tiziano Terzani, «Fantasmi – Dispacci dalla Cambogia».

(Francesco Giappichini)

Vietnam-Cambogia, disgelo continua

In POLITICA on 20 febbraio 2012 at 00:10

I rapporti tra Vietnam e Cambogia col trascorrere del tempo passano dal rispetto guardingo all’amicizia – beninteso geopolitica – vera e propria. Messe da parte le controversie di frontiera e le volontà di dominazione di un Paese sull’altro, di un’etnia sull’altra, prevale adesso la volontà di promuovere i reciproci scambi commerciali, per migliorare la vita della propria gente. Seppur val la pena in questa sede di ricordare come l’invasione vietnamita della Cambogia, nel 1979, fu provvidenziale nel provocare – com’è arcinoto – la caduta della dittatura genocida dei Khmer rossi.

Il re cambogiano col premier vietnamita

 

 

 

 

 

 

 

Proprio in questi giorni a Hanoi il primo ministro vietnamita Nguyen Tan Dung ha incontrato il re cambogiano Norodom Sihamoni, figlio dell’antico sovrano Norodom Sihanouk, che oggi riveste la carica pressoché onorifica di “re padre”. I due personaggi, nell’occasione, hanno riaffermato che faranno il possibile per consolidare e approfondire la solidarietà, l’amicizia e la collaborazione bilaterale, in vista dell’interesse comune.

Tuttavia chi veramente intenda approfondire la storia almeno recente degli stretti rapporti tra i due Paesi, può leggersi la raccolta giornalistica postuma di Tiziano Terzani, «Fantasmi – Dispacci dalla Cambogia», ove il grande cronista descrive le vicende della Nazione indocinese dal 1973 sino all’epoca inaugurata dalle elezioni sotto l’egida delle Nazioni unite del 1993.

(Francesco Giappichini)