Francesco Giappichini

Archive for the ‘SOCIETA’’ Category

Il tempo passa anche in Vietnam – 2

In SOCIETA' on 6 ottobre 2012 at 00:10

Riportiamo a seguire un nuovo brano del reportage di Francesco Tortora, pubblicato su “L’Indro”, e dedicato all’invecchiamento della popolazione in Vietnam. «Si tratta, quindi, di aspetti chiari ed evidenti agli occidentali ma in Vietnam tutto questo è un insieme di temi sui quali riflettere attentamente: il Vietnam infatti, s’è sempre caratterizzato per un’età media bassa ed una grande presenza di giovani e giovanissimi anche nel mondo del lavoro.

Un attempato vietnamita

 

 

 

 

 

 

 

Oggigiorno sembra che anche in Vietnam tutto ciò non sia più come una volta. L’Agenzia Nazionale sull’Invecchiamento ha confermato che – in base a dati riferiti al 2011- la Nazione ha 8.1 milioni di persone con un’età superiore oppure pari a 60 anni e queste cifre potrebbero raddoppiare entro il 2019 secondo i dati derivanti da una ricerca condotta proprio sulle variazioni statistiche ed anagrafiche intervenute nella popolazione e che è stata realizzata l’anno scorso.

Tutti coloro che sono coinvolti in prima persona in quest’ambito, dai politici ai componenti del Governo fino agli assicuratori e ai direttori dei centri per accoglienza di anziani, vedono aumentare sempre di più il livello delle proprie preoccupazioni: è una assoluta novità sulla scena vietnamita e l’aumento della fetta di popolazione anziana significa allo stesso tempo un minor apporto alle casse dello Stato vietnamita, il che è un problema di non poco conto».

(Francesco Giappichini)

Il tempo passa anche in Vietnam

In SOCIETA' on 5 ottobre 2012 at 12:58

Che il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione non si limitasse all’Occidente, ma riguardasse anche i paesi emergenti, era noto da tempo. Tuttavia le realta’ del Sudest asiatico ne erano simaste sinora immuni, almeno secondo quanti raccontavano i media. Sinora appunto. Perche’ ora e’ ufficiale: il tempo passa anche in Vietnam. Sviscera la vicenda il reportage «Il segno dello sviluppo: migliora la salute, aumentano gli anziani. Il Vietnam invecchia rapidamente», a firma di Francesco Tortora, e pubblicato sul portale “L’Indro”.

Un’attempata vietnamita

 

 

 

 

 

 

 

Ne riportiamo la prima parte. «Il Sistema Sanitario Nazionale e gli Istituti Previdenziali del Paese sono impreparati per questa ’novità’, si cerca di correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Il Vietnam non se l’aspettava. Non immaginava che sull’altare dello sviluppo economico così impetuoso, ci fossero così tanti oneri da pagare. Le migliori condizioni di salute, le migliori risposte della Medicina nel risolvere o alleviare fattori legati alla senescenza, una migliore qualità della vita comportano – insieme a tanti altri fattori – l’allungamento della vita stessa.

Con tutto quel che ne consegue sia in positivo sia in negativo. Agli occhi degli occidentali, tutto questo risulta ormai essere un tratto costante e comune, si tratta di un trend statistico che va avanti anno dopo anno, decenni dopo decenni fin dal Secondo Dopoguerra». (Continua).

(Francesco Giappichini)

Vietnam e crediti al carbonio – 2

In SOCIETA' on 28 settembre 2012 at 00:10

Prima di riportare la seconda parte del reportage citato, specifichiamo che l’Emissions-trading scheme (Ets) dell’Unione europea stabilisce la compravendita di crediti di emissioni – come se fossero azioni regolarmente scambiate in borsa – al fine di rendere vantaggiosa la riduzione delle emissioni d’anidride carbonica. Resta solo da vedere se questa iniziativa sará nei fatti esportabile in Vietnam. «Secondo quanto pubblicato dal Bangkok Post all’inizio del mese, il governo della Thailandia starebbe organizzando il sistema grazie alla collaborazione del Thailand Greenhouse Gas Management Organisation (TGO), con il progetto di completarlo nel corso del prossimo anno.

La foresta pluviale di Cat Tien

 

 

 

 

 

 

Prasertsuk Chamornmarn, vice direttore esecutivo di TGO, ha detto al giornale che la proposta di legge dovrà poi essere valutata da una commissione nazionale sui cambiamenti climatici, presieduta dal primo ministro, prima di essere sottoposta al Parlamento. Le proposte di progetto dovrebbero poi, secondo la Thailandia, entrare in vigore a partire dal 2020, anno in cui si prevede la firma di un nuovo trattato internazionale sui cambiamenti climatici attulamente in corso di negoziazione con le Nazioni Unite.

Ma le buone nuove non finiscono qui:  indiscrezioni rivelano inoltre che il governo vietnamita avrebbe l’intenzione di fissare nuovi limiti di emissioni di gas inquinanti compresi tra l’8 e il 10% entro il 2020».

(Francesco Giappichini)

Vietnam e crediti al carbonio

In SOCIETA' on 27 settembre 2012 at 00:10

Sono anni che le autoritá vietnamite cercano di conciliare sviluppo economico e basse emissioni di carbonio, sia nel settore industriale che energetico. Ma non sempre, almeno sinora, ci sono riuscite. Negli ultimi tempi peró il Governo di Hanoi, come spiega il reportage «Un regime da attivare nel 2020. Vietnam e Thailandia pensano all’ETS», pubblicato sul sito Rinnovabili.it e sotto riportato, si sarebbe convinto ad aprirsi al cosiddetto mercato del carbonio. Qualcosa di simile all’Emissions-trading scheme (Ets) dell’Unione europea.

La foresta alluvionale di Can Tho

 

 

 

 

 

 

«Il sud est asiatico sfida l’Europa e dichiara di pensare all’attivazione di un sistema di scambio delle emissioni in grado di risollevare le sorti delle nazioni. L’Asia rinnova il proprio impegno climatico e annuncia un progetto che rappresenta un passo in avanti nel mercato del carbonio. In particolare si tratta di un’iniziativa di due paesi del sud est del continente, Thailandia e Vietnam, i cui governi stanno seriamente prendendo in considerazione la possibilità di introdurre sistemi di controllo per la regolamentazione del mercato dello scambio dei crediti di carbonio.

I due paesi sembrano pronti, infatti, ad emulare quello che Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda hanno fatto in quanto a progettazione di un meccanismo di scambio di crediti mirato a trasformare l’Asia in un mercato rivale per l’Europa, al momento leader dell’ETS».

(Francesco Giappichini)

Vietnam, caso rinoceronti – 2

In SOCIETA' on 24 settembre 2012 at 00:10

Al riguardo, nulla di piú esplicativo del brano dell’articolo «Corno di rinoceronte, la nuova droga che minaccia l’ambiente», pubblicato sullo website “Cofee stop”. «Tra i giovani vietnamiti si sta diffondendo l’uso di polvere di corno di rinoceronte, considerato, infondatamente, una cura miracolosa per i postumi da sbornia. Più costoso della cocaina, il corno di rinoceronte è stato descritto da un sito vietnamita di news come “il drink alcolico dei milionari”. Sta diventando una droga molto popolare nei party dei giovani vietnamiti ricchi, viene consumato in polvere aggiungendolo ad acqua o a vino, secondo la diffusa diceria che sia un vero toccasana per i mal di testa e le nausee del dopo-sbronza.

Un corno di rinoceronte sequestrato in Italia

 

 

 

 

 

 

 

In realtà, stando alla scienza il corno di rinoceronte non avrebbe nessun valore curativo, essendo composto dalla stessa sostanza delle unghie, la cheratina. Eppure ciò non ha impedito che i nuovi ricchi in Vietnam lo eleggessero come droga elitaria, diventando i primi consumatori al mondo della ricercata polvere, ormai simbolo di agiatezza economica».

Va poi aggiunto che in Vietnam, nonostante la campagna del Wwf (World wildlife fund), il Fondo mondiale per la natura, é sempre piú radicata la falsa credenza che identifica nella polvere un buon farmaco anti-cancro: si ha notizia di soggetti senza scrupoli che si aggirano negli ospedali per vendere la sostanza ai malati piú gravi.

(Francesco Giappichini)

Vietnam, caso rinoceronti

In SOCIETA' on 23 settembre 2012 at 00:10

Lo scorso giugno é stato proclamato l’Anno internazionale del rinoceronte, proprio ieri si é celebrata la Giornata mondiale del rinoceronte, e sul banco degli imputati é finito, e non a torto, il Vietnam. La domanda di corno da parte del mercato locale é una delle principali cause del bracconaggio ai danni di questa specie, nei pochi habitat al mondo in cui ancora sopravvive, in primo luogo in Sudafrica. Ma perché i vietnamiti – ma anche altri popoli asiatici – sono disposti a spendere ingenti somme di denaro per acquistare il corno di questo animale, oppure la polvere che se ne ricava?

Il rinoceronte di Giava

 

 

 

 

 

 

Perché si é giunti sino all’estinzione definitiva, nel proprio territorio, del rinoceronte di Giava, che dall’aprile dello scorso vive solo in luoghi remoti dell’Indonesia? Al di lá degli aspetti di tipo ornamentale, vedi i pugnali ricurvi che vi si possono ricavare, va segnalato innnazitutto che secondo la tradizione medica cinese – diffusa anche nel Paese limitrofo – la polvere ha la capacitá di guarire svariate malattie, dall’epilessia alla malaria. (É superfluo aggiungere che il corno, composto com’é di cheratina, ha la stessa capacitá curativa delle unghie umane, ndr).

Inoltre, tralasciando le infondate dicerie sulle proprietá afrodisiache, non va trascurato l’effetto nefasto d’una moda che sta prendendo piede tra i “giovani rampanti” vietnamiti della nascente classe media. (Continua).

(Francesco Giappichini)

Agente arancio, le ultime – 2

In SOCIETA' on 12 settembre 2012 at 00:10

Segue un ulteriore brano dell’articolo di Roberto Tofani, dedicato alle attivitá – non si sa quanto filantropiche – di Scientology in Viet Nam, sul fronte della cura dei terribili effetti dell’erbicida noto come agente arancio (durante il conflitto ne furono impiegati quasi cinquanta milioni di litri, ndr). «Secondo quanto riportato dal NYTimes, infatti, circa trecento persone originarie della provincia settentrionale di Thai Binh si sarebbero sottoposte al ‘metodo Hubbard’, con la speranza di vedere alleviati gli effetti provocati dalla diossina.

Uno degli stemmi di Scientology

 

 

 

 

 

 

 

 

“Fisioterapia, esercizi ginnici, sauna, vitamine e minerali supplementari” è il metodo applicato da Nguyen Ba Vuong, medico dell’Università di medicina militare di Hanoi, dopo aver ricevuto il sostegno di ‘Association for Better Living and Education International of America’, organizzazione no-profit con sede a Los Angeles e legata a Scientology. Un metodo utilizzato anche in passato per le vittime esposte alle radiazioni in seguito al disastro di Chernobyl (1986), per i veterani americani delle prima guerra del golfo e quanti hanno mostrato sintomi dopo il crollo del World Trade Center di New York, nel 2011.

Ma che non sembra avere avuto riscontri positivi. Del resto, come nota il portavoce dell’ambasciata USA ad Hanoi, Christopher Hodges, “il miglior modo di ridurre i rischi associati alla diossina è prevenirne l’esposizione”».

 (Francesco Giappichini)

Agente arancio, le ultime

In SOCIETA' on 11 settembre 2012 at 08:03

La notizia risale ad agosto: gli Stati uniti sono scesi concretamente in campo – ovviamente a fianco di Hanoi – nell’operazione congiunta per la bonifica dell’Aeroporto di Danang dall’agente arancio. (La struttura, ai tempi del conflitto, era una base Usa, ndr). L’intervento fa parte di un piú ampio programma datato 2011, e s’inserisce nel quadro degli sforzi economici che Washington da anni sostiene, per ridurre i livelli di contaminazione di gran parte del territorio: una sorta di risarcimento per i danni provocati dal defoliante alla diossina, l’agent orange.

Impiego di defolianti in Vietnam, durante la guerra

 

 

 

 

 

 

 

A incoriusire di piú é stato tuttavia il reportage «Vietnam – Agente arancio? Scientology promette di curarne gli effetti sull’uomo», pubblicato da Roberto Tofani su “Linkiesta”. Vi si fa cenno, tra l’altro, alla “nuova” conquista statunitense del Vietnam, questa volta attraverso le piú pacifiche organizzazioni non governative (ong). Segue un brano.

«Ancora oggi, la popolazione vietnamita sta pagando gli effetti dovuti all’uso di defolianti utilizzati da truppe statunitensi durante la guerra contro il Vietnam. Una guerra che si è poi spostata nelle aule giudiziarie e nelle strutture sanitarie, attrezzate e sostenute soprattutto da fondazioni estere, tra cui, oltre a quelle sostenute da veterani a stelle e strisce, anche da Scientology, la Chiesa fondata dallo scrittore L. Ron Hubbard deceduto nel 1986». (Continua).

(Francesco Giappichini)

Vietnam, gay is trendy – 2

In SOCIETA' on 2 settembre 2012 at 00:10

Riportamo quindi un breve brano del citato reportage su “Repubblica”, a firma di Raimondo Boldrini, che oltre a far capire l’evoluzione dei costumi sociali degli ultimi anni, é molto utile anche per la panoramica sulla blogosfera gay vietnamita. In particolare, si cita il portale taoxanh.net – oltre che tinhyeutraiviet.com e www.bangaivn.net – naturalmente presente anche su Facebook: invitiamo a visitarlo non solo per l’ottima grafica, ma anche perché sempre aggiornato e strutturato come un forum.

L’Orgoglio gay a Hanoi

 

 

 

 

 

 

«Ma nell’area liberata del Gallo d’Oro si esibisce ormai senza timidezze e mano nella mano una generazione abissalmente lontana da quella dei primi anni Novanta, che trovò le prime vere forme di amicizia e calore umano solo tra le sedie del bar di Mr Cuong. A quei tempi single e coppie entravano nel locale scivolando come ombre e guardandosi sospettosi attorno, mentre oggi, specialmente negli ultimi cinque anni, giovani e meno giovani vestiti alla moda o con semplici bermuda e T shirt, incuranti del giudizio del mondo, stazionano sulle motorette parcheggiate su Bao Khan street a bere, amoreggiare e parlare quando dentro c’è troppo fumo e rumore.

L’unico attivista omosessuale dichiarato del Paese, Le Quang Binh, spiega che i siti per gay vietnamiti come taoxanh.net,  tinhyeutraiviet.com, e www.bangaivn.net, sono frequentati “senza esagerazione, da centinaia di migliaia di utenti”».

(Francesco Giappichini)

Vietnam, gay is trendy

In SOCIETA' on 1 settembre 2012 at 00:10

In Vietnam si sente parlare sempre piú di gay e tematiche omosessuali? Sí, ma piú all’estero che in patria, verrebbe da dire. In ogni caso riassumiamo in ordine e brevemente le tappe piú recenti del fenomeno, partendo dalla considerazione che storicamente né il socialismo di stato, né tantomeno la tradizione confuciana, hanno mai alimentato comportamenti eterodossi in quanto alla morale sessuale. A inaugurare il dibattito é stato il ministro della Giustizia, Ha Hung Cuong, dichiarando alla fine dello scorso luglio che i tempi sono maturi per una riforma della legge che vieta espressamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Il primo gay pride vietnamita

 

 

 

 

 

 

E l’Esecutivo, dopo aver consultato le associazioni omosessuali locali, avrebbe giá redatto il nuovo testo, da presentare a novembre all’Assembea nazionale. Quindi all’inizio dello scorso agosto ad Hanoi si é celebrato il primo gay pride vietnamita: pochi ragazzi con biciclette, qualche cartellone e poche bandiere arcobaleno; ma quel che contava era il gesto. Infine i network della stampa internazionale si sono calati come rapaci sull’appetitoso argomento: é il caso di “Repubblica”, che sul tema ha di recente pubblicato il reportage «La caduta di Hanoi», a firma di Raimondo Bultrini.

Si tratta di un lavoro molto interessante, che prende spunto dalla storia del  Golden cock pub, il piú celebre bar e centro di ritrovo gay della capitale. (Continua).

(Francesco Giappichini)