Francesco Giappichini

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Vietnam, concluso il roadshow

In ECONOMIA on 31 marzo 2012 at 12:28

Si é celebrata ieri a Bologna l’ultima tappa del roadshow informativo dedicato al Vietnam, organizzato da Unido, Ministero degli Esteri, Ministero dello Sviluppo economico e Confindustria, in collaborazione col Sistema camerale. Il Paese, ultima rivelazione dei mercati mondiali, si é consacrato come la piú importante piattaforma produttiva per conquistare i mercati dell’intera Asia: non solo quelli dell’Asean, che da soli rappresentano un potenziale di 600mila consumatori, ma di fatto anche il mercato cinese.

Lorenzo Angeloni

 

 

 

 

 

 

 

 

«Da venticinque anni il Viet Nam si è aperto al mondo con le riforme che hanno trasformato un sistema pianificato in una economia di mercato aperta», ha dichiarato in questa sede l’ambasciatore italiano in Vietnam, Lorenzo Angeloni, che ha cosí proseguito: «Il traguardo che si è posto di raggiungere lo status di paese industrializzato nel 2020 dimostra un concreto interesse ad attirare investimenti di qualità. L’Italia é pronta a rispondere perché può offrire tecnologia e know how. Produrre in Viet Nam significa anche poter esportare il novanta per cento dei prodotti a dazio zero verso la Cina. Inoltre, importanti sono le agevolazioni fiscali per gli investimenti.

Il costo del lavoro è nettamente inferiore, la popolazione è giovane e qualificata, ci sono stima e simpatia per l’Italia di cui si apprezzano cultura e prodotti. É una empatia che può dare buoni frutti».

(Francesco Giappichini)

Vietnam, piace anche a Fornero

In ECONOMIA on 30 marzo 2012 at 11:11

Si chiude oggi a Bologna, presso la sede di Unioncamere dell’Emilia Romagna, il roadshow dedicato al Vietnam, organizzato e promosso da Unido (Organizzazione delle nazioni unite per lo sviluppo industriale), Ministero degli Esteri, Confindustria, e il Sistema camerale, ossia i Centri estero di una ventina di Camere di commercio italiane.

Elsa Fornero

 

 

 

 

 

 

 

Dopo le tappe preparatorie di Milano, Padova e Pesaro, il tour informativo taglia cosí il suo traguardo nella cittá felsinea, con l’obiettivo di organizzare una grande missione di imprese italiane nel Paese asiatico. La rinnovata attenzione del mondo imprenditoriale italiano per l’ex colonia francese si deve a un poker di fattori che in tempi di recessione risulta sempre piú appetibile per le piccole e medie impresedi casa nostra: il basso costo del lavoro, inferiore alla metá di quello cinese, una popolazione molto giovane (senz’altro piú della cinese), le forti agevolazioni fiscali per gli investitori, e sopra tutto il cosiddetto «accesso a dazio zero» verso i Paesi dell’Asean, per le merci prodotte da aziende localizzate in Vietnam.

Ma anche verso Cina, Giappone e Corea del sud, in virtú dei trattati di libero commercio conclusi dall’Asean con quei Paesi. E proprio in questi giorni il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha ricevuto una delegazione parlamentare del Paese asiatico, esprimendo grande considerazione per la sua crescita economica.

(Francesco Giappichini)

Vietnam, hmong condannati

In POLITICA on 29 marzo 2012 at 00:10

Nei giorni scorsi la magistratura vietnamita, come scrive “Asianews”, «ha condannato otto membri della minoranza hmong a pene fino a due anni e mezzo di prigione, per le violenze etniche divampate nel maggio scorso e represse con la forza dalla polizia». Reati contestati? Disturbo dell’ordine sociale e promozione di politiche separatiste, in altre parole, la richiesta di riforme e maggior libertà religiosa.

Costumi hmong

 

 

 

 

 

 

 

Come anticipato, la sentenza si riferisce a quanto accaduto tra aprile e maggio dello scorso anno nella provincia di Dien Bien, nella parte nordoccidentale del Paese: la riunione, a fini di preghiera e di protesta politica, da parte di oltre ottomila cittadini cristiani appartenenti alla minoranza etnica dei hmong, non è per nulla piaciuta alle pubbliche autorità, che hanno deciso d’intervenire in forze per reprimere duramente i manifestanti. L’intervento di Esercito popolare e polizia – secondo più fonti accreditate, tra cui Radio vaticana – avrebbe provocato addirittura quarantanove morti, oltre a centinaia di arresti, sparizioni e deportazioni, non solo in qualche zona sconosciuta del Vietnam, ma anche in Laos.

Il tema delle persecuzioni ai danni di hmong e montagnards – minoranze etiche entrambe cristiane – non è per nulla nuovo: secondo una certa vulgata, con quest’atteggiamento Hanoi si starebbe “vendicando” del loro appoggio agli Stati uniti, all’epoca della guerra.

(Francesco Giappichini)

Spratly e Paracel, tensione in mare

In POLITICA on 28 marzo 2012 at 00:10

Il portavoce del Ministero degli Esteri vietnamita non perde occasione per ricordarlo: le Isole Paracel e le Spratly appartengono al Vietnam. L’ha fatto anche e soprattutto in questi giorni, dopo che la Marina militare cinese ha svolto un’esercitazione dimostrativa presso le Hoang Sa (come in vietnamita si chiamano le Paracel), e dopo che le autorità di Pechino hanno annunciato varie azioni unilaterali sullo stesso arcipelago: dalla creazione d’infrastrutture per la pesca, a bandi di gara per attività legate alla perlustrazione ed estrazione petrolio, dalla creazione di un centro archeologico, alla celebrazione di una competizione velistica.

Sulla cartina si vedono le Isole Paracel

 

 

 

 

 

 

 

 

L’annuncio del portavoce Luong Thanh Nghi è motivato anche dalle crescenti manifestazioni di giovani patrioti vietnamiti, che ricordano l’uccisione – da parte della Marina di Pechino, nel 1988 – di sessantaquattro militari vietnamiti, nel corso della battaglia sino-vietnamita per il controllo delle Truong Sa (come in Vietnam si chiamano le Spratly). (Nell’occasione, i cinesi si assicurarono solo qualcuno degli innumerevoli isolotti dell’arcipelago, ndr). Un’ennesima battaglia tra i due Paesi in quello che per il Governo di Hanoi è il Mare orientale, mentre nel resto del mondo si chiama il Mar cinese meridionale.

Giova ricordare in questa sede che solo con un’aspra battaglia navale, nel gennaio del 1974, i cinesi strapparono le Spratly ai vietnamiti.

(Francesco Giappichini)

Con Dau, tensioni polizia-cattolici

In SOCIETA' on 27 marzo 2012 at 00:10

Il caso della comunità cattolica di Con Dau, presso Da Nang, si arricchisce di un altro capitolo. Polizia e personale del Governo sono di nuovo intervenuti con una retata nei confronti delle famiglie cattoliche rimaste nell’area: si vogliono convincere ad abbandonare un’area di 10 ettari destinata a un resort turistico, comprendente sia il cimitero cristiano della parrocchia (inaugurato ben 135 anni fa), sia le loro abitazioni.

Confronti tra cattolici e Polizia a Con Dau

 

 

 

 

 

 

 

Secondo quanto scrive Nguyen Hung sul sito “Asianews”, gli agenti sarebbero arrivati al punto di minacciare il vicario parrocchiale padre Emmanuel Nguyen Tan Luc, ordinando di terminare tutte le proprie attività parrocchiali entro i prossimi 3 mesi. La vicenda ha avuto inizio nel gennaio 2010 con la decisione d’esproprio da parte delle autorità, e ha raggiunto il culmine nel maggio successivo, quando un’irruzione delle forze dell’ordine ha provocato aspri confronti e arresti di decine di persone.

Della vicenda si è occupata anche Amnesty international, nel Rapporto annuale 2011: «Sono continuate le dispute sulla proprietà della terra tra le autorità locali e la Chiesa cattolica. A maggio, centinaia di poliziotti hanno impiegato manganelli e pungoli elettrici contro i cattolici della parrocchia di Con Dau, i quali stavano cercando di dare sepoltura a una donna in un cimitero il cui terreno era stato designato dalle autorità per progetti di sviluppo».

(Francesco Giappichini)

Turismo, il boom di Con Dao

In CULTURA on 26 marzo 2012 at 00:10

Tra le mete più esclusive proposte dai tour operator di mezzo mondo ci sono anche le Isole Con Dao: nel Vietnam meridionale, a quarantacinque minuti di volo da Ho Chi Minh city. L’arcipelago è definito come un inferno trasformato in paradiso, poiché fino al 1975 – noto come le Isole Con Lon – ospitava un famigerato penitenziario, inaugurato all’epoca della dominazione francese. L’arcipelago, formato da sedici isole, la cui isola più importante è Con Son, ospita il famoso Parco nazionale di Con Dao.

Una immagine di Con Dao

 

 

 

 

 

 

Si tratta di un’area naturale protetta, che comprende una parte di un’isola e del mare circostante. La superficie totale protetta ammonta a sessantaquattro ettari a terra, cui vanno aggiunti i 230 di area marina. Il parco è caratterizzato da un ecosistema vario, che spazia dalla miriade di specie di coralli alle tartarughe marine. Una delegazione dell’Unesco (United nations educational, scientific and cultural organization), dopo averlo messo in osservazione, nel 2006 l’ha dichiarato eleggibile per entrare a far parte dei Patrimoni dell’umanità, per via della sua importanza naturale nel mondo. Il Governo si è quindi attivato in questo senso, per consacrare definitivamente questo scrigno di acque turchesi, foresta vergine, spiagge dalla sabbia bianca e delfini.

La speranza è che il turismo di massa – e in particolare i lussuosi resort che lo punteggiano – non arrivino a snaturarlo.

(Francesco Giappichini)

Aborto, una campagna polemica

In SOCIETA' on 25 marzo 2012 at 00:10

Radio vaticana va all’attacco di una campagna di pianificazione familiare delle autorità politiche dell’ex Saigon. «Abortire in cambio di denaro e di assistenza sanitaria gratuita: questi gli estremi di una tremenda Campagna di pianificazione familiare avviata a Ho Chi Minh City», riporta il media cattolico, «che spinge le donne indigenti a rinunciare al proprio figlio in cambio di 50 dollari e di una tessera sanitaria gratuita di due anni. La Campagna, lanciata dal Comitato del popolo locale, rientra nella politica familiare delle autorità, che attraverso un programma quinquennale mirano al controllo della popolazione».

Madri vietnamite

 

 

 

 

 

 

Al riguardo, è noto che nel Paese asiatico il tasso di aborto è molto alto, in particolare tra le minorenni (ogni anno, su un milione e 400mila casi, 500mila coinvolgono minori), e che la maggioranza dei giovani – secondo un recente sondaggio, il cinquantuno per cento – è favorevole all’interruzione volontaria di gravidanza. Non va poi dimenticato che la società sta affrontando il problema dello squilibrio tra sessi, con una rilevante predominanza dei maschi, e che nonostante l’aborto selettivo in base al sesso del nascituro sia illegale, questo è ampiamente praticato.

Va infine ricordato che, seppur in modo più blando rispetto al passato, è tuttora in vigore la «politica dei due figli», con l’ovvio corollario di misure punitive nel caso di un terzo figlio.

(Francesco Giappichini)

Isole Spratly, il caso è aperto

In POLITICA on 24 marzo 2012 at 00:10

La stampa ha riportato la notizia che dal Vietnam partiranno volontariamente 6 monaci buddisti per raggiungere un’isola dell’arcipelago delle Spratly (in vietnamita Truong Sa, ndr), occupata militarmente da Hanoi ma rivendicata anche dalla Cina. I religiosi andranno a occupare 3 pagode che erano state abbandonate nel 1975 (all’epoca della caduta di Saigon), ma che proprio in questi tempi sono state rimesse in funzione per riaffermare la sovranità dell’ex colonia.

Le Isole Spratly

 

 

 

 

 

 

 

 

Secondo il venerabile monaco Thich Giac Nghia, il primo a riferire la notizia ai media, «il nostro progetto di andare a Truong Sa è stato approvato all’inizio del mese dai responsabili della provincia di Khanh Hoa, e noi andremo non appena la marina sarà pronta a portarci là. La maggior parte dei vietnamiti sono buddisti e noi cercheremo di rafforzare la loro vita spirituale e incoraggiarli ad affrontare le difficoltà quotidiane». La comitiva, il cui arrivo sarebbe stato a suo dire richiesto dagli abitanti locali (principalmente soldati, pescatori e contadini), ha in programma di restare almeno un anno.

Per questi isolotti inospitali ma ricchissimi d’idrocarburi, Vietnam e Cina, nel marzo 1988, arrivarono anche a un sanguinoso scontro militare, che provocò la morte di sessantaquattro vietnamiti. Alcune Spratly sono rivendicate o controllate – oltre che da Cina e Vietnam – anche da Filippine, Malesia, Taiwan e Brunei.

(Francesco Giappichini)

Il Vietnam vuole crescere

In ECONOMIA on 23 marzo 2012 at 00:10

Alcuni giorni fa la Banca statale vietnamita, l’autorità bancaria del Paese asiatico, ha ridotto di un punto il tasso d’interesse di riferimento, portandolo al quattordici per cento annuo. Era dal 2009 che non s’interveniva per abbassare il costo del denaro. Scopo del provvedimento, oltre ovviamente al sostegno alla crescita, la necessità di stare al passo con le politiche monetarie espansive di altri Paesi emergenti – come Brasile e Thailandia – ove nelle ultime settimane si sono presi provvedimenti analoghi.

Dong vietnamiti

 

 

 

 

 

 

In questa fase il Governo di Hanoi punta, infatti, su politiche di sviluppo, come dimostra la recente concessione di un megacredito, per un ammontare di quarantuno milioni di dollari, da parte del Banco vietnamita di sviluppo: il finanziamento dovrà sostenere progetti di sviluppo della rete elettrica nelle province centrali e meridionali del Paese, in un quadro di crescente domanda energetica. Per soddisfare questa esigenza, la Banca asiatica di sviluppo (Asian development bank – Adb) concederà all’ex colonia francese un prestito di 121 milioni di dollari, che saranno concessi nel corso di un triennio.

Il vicepresidente dell’Asian development bank, Stephen Groff, ha di recente dichiarato che per mantenere il proprio sviluppo economico, il Vietnam deve fornire l’elettricità in modo sostenibile, e migliorare la produzione, la trasmissione, e la distribuzione energetica.

(Francesco Giappichini)

Roma ospita l’Asean

In ECONOMIA on 22 marzo 2012 at 00:10

Presentiamo di seguito l’evento “Asen awareness forum – Promuovere la cooperazione economica tra l’Italia e i Paesi Asean”, in programma a Roma. «Roma, 22-23 marzo 2012 – ASEAN Awareness Forum I prossimi 22 – 23 marzo, a Roma, il Ministero Affari Esteri e Confindustria, con la collaborazione della Fondazione Economia Tor Vergata, organizzano un forum istituzionale e imprenditoriale dedicato all’area ASEAN.

Il logo dell'Asean

 

 

 

 

 

 

 

Obiettivo dell’incontro è dare avvio, con un evento di alto profilo istituzionale, a un processo a tappe successive più mirate per paese che riesca ad accrescere la consapevolezza del forte potenziale offerto dal progresso degli accordi di libero scambio e di integrazione economica nell’area  ASEAN, oltre che dalla forte crescita registrata nella Regione (oltre600 mln di abitanti). In due giornate di lavoro sarà presentato un quadro completo ed esaustivo delle condizioni di business e delle possibilità di investimento e cooperazione nei Paesi della Regione. Parteciperanno alti rappresentanti istituzionali e imprenditoriali dei Paesi membri dell’area.

Il programma si svilupperà in una giornata e mezzo e prevede: una sessione istituzionale con interventi del Ministro degli Affari Esteri, del Segretario Generale dell’ASEAN e dei rappresentanti a livello ministeriale dei governi dei Paesi ASEAN che avranno aderito; due sessioni di business strutturate in 4 tavole rotonde».

(Francesco Giappichini)