Si é celebrata ieri a Bologna l’ultima tappa del roadshow informativo dedicato al Vietnam, organizzato da Unido, Ministero degli Esteri, Ministero dello Sviluppo economico e Confindustria, in collaborazione col Sistema camerale. Il Paese, ultima rivelazione dei mercati mondiali, si é consacrato come la piú importante piattaforma produttiva per conquistare i mercati dell’intera Asia: non solo quelli dell’Asean, che da soli rappresentano un potenziale di 600mila consumatori, ma di fatto anche il mercato cinese.
«Da venticinque anni il Viet Nam si è aperto al mondo con le riforme che hanno trasformato un sistema pianificato in una economia di mercato aperta», ha dichiarato in questa sede l’ambasciatore italiano in Vietnam, Lorenzo Angeloni, che ha cosí proseguito: «Il traguardo che si è posto di raggiungere lo status di paese industrializzato nel 2020 dimostra un concreto interesse ad attirare investimenti di qualità. L’Italia é pronta a rispondere perché può offrire tecnologia e know how. Produrre in Viet Nam significa anche poter esportare il novanta per cento dei prodotti a dazio zero verso la Cina. Inoltre, importanti sono le agevolazioni fiscali per gli investimenti.
Il costo del lavoro è nettamente inferiore, la popolazione è giovane e qualificata, ci sono stima e simpatia per l’Italia di cui si apprezzano cultura e prodotti. É una empatia che può dare buoni frutti».
(Francesco Giappichini)